Stile Terapeutico
Come terapeuta Gestaltica condivido l’approccio fenomenologico esistenziale, che è il principale paradigma di riferimento della psicoterapia della Gestalt, l’osservazione dei fenomeni senza giudizio. Ogni essere umano attraverso le sensazioni, che sono risposte percettive agli eventi esterni, forma una Gestalt/una Forma della Realtà e tramite questo paio di occhiali/contenuti di significato, percepisce la realtà come amica o nemica/ facile o difficile/ piacevole o dolorosa etc.… La percezione produce una interpretazione della realtà che abbia un senso per vivere e sintonizzare i propri processi psicologici, neurologici, endocrini e immunologici. Quando l’atto percettivo è uno strumento danneggiato l’uomo sente sofferenza a vari livelli sia in modo cosciente che incosciente, manifestando sintomi a vari livelli: organici, psichici, spirituali. Il danneggiamento può avvenire per svariate cause: imprinting sociale e genitoriale, eventi naturali catastrofici, danni da stress post traumatico, abusi di varia natura,malattie,lutti, perdite. Accolgo con indubbia certezza l’assunto del “Qui e Ora”, come tecnica operativa, che si manifesta nel permettere al cliente di indirizzare la sua coscienza verso una presa di responsabilità che si attua con la Decisione. “Cosa vuoi fare qui ed ora?” è il leitmotiv della seduta: “si può operare sulla realtà solo in un luogo e un tempo determinato.” Come terapeuta Antroposofica, appoggio la visione della tripartizione: pensare – sentire - volere come forze innate dell’uomo, su cui lavorare in modo specifico per riequilibrare la propria percezione del mondo. Applicando la tecnica di lavoro con i 12 sensi e dell’arte terapia. Nella quadripartizione dell’uomo: corpo fisico, corpo vitale, corpo astrale e L’Io. Ritrovo la possibilità di fare una diagnosi differenziale per ogni cliente, potendo così comprendere dove si trova il cortocircuito e accendere una luce sul focus per comprendersi e aiutarsi. Per tale diagnosi si usa la tecnica della raccolta biografica divisa in settenni evolutivi. Trovo inscindibile dalla mia visione umana, la concezione dell’Io umano cosi come esposta nell’Antroposofia: concepita come “istanza spirituale imperitura”, che nel percorso di crescita terreno, si manifesta pienamente e nella facoltà del libero arbitrio a partire dal 21°anno, momento in cui, inizia con coscienza a governare i suoi tre corpi costitutivi nella strada evolutiva del suo destino (karma). |